EDITORIALE. IL RISORTO E I VERI RISORTI

La Pasqua è il mistero centrale delris4.jpgla nostra fede. Cristo, dopo tre giorni nel sepolcro, risorge ed apre all’umanità la nuova prospettiva dell’eternità. Il Risorto, diventa così riferimento spirituale per ogni risurrezione nel tempo e alla fine dei tempi
Chi nella fede e con la fede si immerge in questo mistero, comprende il senso più vero dell’annuale ricorrenza della Pasqua, soprattutto di questa Pasqua 2012, che ci apprestiamo a vivere e celebrare.
La crisi economica mondiale, i tanti segnali di morte che la cultura moderna ci trasmette in vari modi, le scene di dolore e di sofferenza che quotidianamente ci interpellano attraverso i vari media potrebbero ingenerare in noi uno stato di depressione e di tendenza alla morte e all’autodistruzione. Per la verità, nella vita di ognuno di noi, nella società mondiale, c’è chi prova a distruggere, con modi subdoli, le persone ed ogni cosa che va ed è apprezzata.
Anche coloro che condannarono a morte Gesù, lo crocifissero, assistettero alla sua morte in croce erano ormai paghi di aver eliminato la persona che dava fastidio, che era cercato ed era visibile, veniva osannato e celebrato, esaltato per il suo sapere, per il suo parlare e soprattutto per il suo essere vicino a chi soffriva.
Paghi del loro progetto di distruzione e di morte attuato nei confronti del Signore, non avevano nel loro cuore e tanto meno nella loro mente, la minima idea che pure aveva attraversato il messaggio di Gesù nel suo triennale corso di evangelizzazione che aveva fatto, incontrando tutti, per i villaggi della Palestina ed oltre tali confini: distruggete questo tempio ed io lo riedificherò in tre giorni. Si riferiva alla risurrezione dai morti.
La sua Passione Cristo l’aveva annunciata, ma soprattutto l’aveva vissuta sulla sua pelle. Egli sì che poteva porsi, non solo nella sua divinità, ma anche nella sua umanità, come l’uomo che ben capisce il patire. Proprio per questo modello di ogni sofferenza e di ogni croce che si alza quotidianamente in ogni angolo della terra, in ogni famiglia, in ogni personale situazione. Le montagne delle croci che si trovano ovunque, anche nei nostri cimiteri, ci dicono che quei sepolcri occupati, saranno un giorno liberati per sempre. La morte non avrà più potere, né continuerà a portare dolore sulla terra. Tutti risorgeremo a vita nuova.
In attesa di quella risurrezione finale, noi siamo chiamati a risorgere ogni giorno dalle situazioni più difficili della vita.
E allora è bello poter pensare che questa risurrezione è accessibile a tutti e alla portata di tutti e che i veri risorti siamo noi, rispetto a chi non è mai passato per la via del dolore e del Calvario, perché tutto garantito ed assicurato per non  farlo soffrire, ma con la licenza a far soffrire.

EDITORIALE. IL RISORTO E I VERI RISORTIultima modifica: 2012-03-22T00:13:00+01:00da pace2005
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