Il Ritiro di San Giuseppe al Monte Argentario. Oggi casa di accoglienza e spiritualità

225px-Paul_de_la_croix.jpgSan%20Giuseppe.jpgDiversi furono i conventi che San Paolo della Croce, costruì o aprì in varie località della Toscana e del Lazio, durante la sua vita. Quello di San Giuseppe al Monte Argentario è il secondo convento voluto dal Santo fondatore dei Passionisti. Doveva essere casa di noviziato e per ovviare all’umidità del primo, quello della Presentazione, situato a pochi metri più giù, in un luogo più esposto al sole. Così se la Presentazione è rivolta verso Orbetello, S. Giuseppe guarda Porto S. Stefano e Talamone. “L’area dove attualmente sorge il ritiro di San Giuseppe fu scelta da San Paolo della Croce nella prima decade di novembre 1753, durante la S. visita alla comunità della Presentazione. Il giorno dopo vi tornò con la comunità, cantò l’inno di San Giuseppe, quindi “disegnò col suo bastone il luogo per la chiesa e per il ritiro con tutti i comodi opportuni e necessari ..”, raccontano gli storici della Congregazione della Passione.
La mattina seguente, ad Orbetello, informò del suo progetto il Sig. Giuseppe Ignazio de Masdeu, intendente generale del re, affinché questi ottenesse dalla corte di Napoli “un regio dispaccio” perché il terreno era proprietà dello Stato dei Presidi.
Il 23 novembre il de Masdeu scrisse a Carlo III, e da questi ottenne risposta favorevole il 5 dicembre. L’atto di concessione fu rogato, il 12 aprile 1754 dal notaio Bartolomeo Pianelli, con licenza del Regio ingegnere giubilato sig. D. Giovanni di S. Giovanni. E fu questi che eseguì secondo le indicazioni del Santo.
Il nucleo della chiesa e del convento è formalmente più omogeneo di quanto non sia quello della Presentazione. La chiesa è costruita da uno spazio unico, quasi circolare, se non fosse per la pianta settecentesca della linea rotta, e sviluppa un volume che cresce soprattutto in verticale.
Il convento, invece, si dispone su un quadrilatero, il cui centro ne forma il cortile. Come noviziato fu attivo dall’anno 1761 fino agli anni ’70 di questo secolo, ma con ripetute interruzioni, dovute sia, a volte, alla mancanza di elementi, sia a vicende politiche e sociali. Nella tradizione dei Passionisti, tuttavia, è rimasto sempre “il Noviziato”.
Per molti anni è stato legato amministrativamente al ritiro della Presentazione (fino al 1914). Dal 1975 il ritiro viene destinato a casa di preghiera e di accoglienza per sacerdoti e laici, alle dipendenze giuridiche del Provinciale. In seguito si precisa meglio la sua configurazione, con la dipendenza diretta dalla Curia generale dei Passionisti, con sede ai santi Giovanni e Paolo in Roma. Qui infatti da 12 anni vive e svolge il suo ministero l’ex-superiore generale dei Passionisti, padre Giuseppe Agostino Orbegozo, essendo casa di spiritualità, di accoglienza e centro culturale dei passionisti.
Dalla cronaca del ritiro di San Giuseppe – Noviziato
1753 – Posa della prima pietra, durante la novena della festa della Presentazione.
1761 – Arrivano i primi novizi.  Lungo periodo di silenzio ed assenza di cronca e poi il
1810 – In seguito alla soppressione delle case religiose, i Passionisti sono costretti a tornarsene in famiglia.
1854 – Mons. Molaioni ( già vescovo di Nicopoli Bulgaria ) passionista, “misura la distanza che passa da San Giuseppe e la Presentazione e trova che è di tanti passi quanti ne corrono tra il Pretorio di Pilato e il Calvario”.
1912 – Si amplia il ritiro con una parte della nuova costruzione ( E’ stata completata negli anni  1950) esposta a mezzogiorno.
1930 – Muore il Maestro, p. Nazareno Santolini, del quale è in corso causa di beatificazione.
1944 – Si accolgono gli sfollati dei paesi vicini.
1988-1989 – Importanti lavori di risanamento e riattamento di alcuni spazi interni, salvando la struttura e la fisionomia originaria.
2000-2012: Casa di accoglienza e spiritualità per gruppi, per religiose, movimenti ecclesiali.

Il Ritiro di San Giuseppe al Monte Argentario. Oggi casa di accoglienza e spiritualitàultima modifica: 2012-04-04T11:08:00+02:00da pace2005
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