La Pasqua delle parole, la Pasqua dei fatti!

colomba_pasquale.jpgris7.jpgIn questi giorni si moltiplicano gli auguri di Pasqua che giungono ai vari destinatari per posta ordinaria o per posta telematica. Tutti sentono il dovere e il bisogno di scrivere, di esternare il loro pensiero, che, più delle volte, è solo di maniera e di circostanza, ma non sempre sentito ed approfondito, frutto di convincimento e soprattutto di fedeltà alla propria scelta e vocazione di vita.

Scrive il Papa, scrivono i Vescovi, scrivono i sacerdoti, scrivono i religiosi, scrivono i fedeli laici. Oggi il bisogno di scrivere lo si soddisfa facilmente, a costi zero, senza alcun impegno. Scrivono coloro che non sanno scrivere, scrivono coloro che non dovrebbero scrivere per una questione di coeranza, di fedeltà, di serietà. Perché di parole e fiumi di parole sono pieni messaggi, lettere, libri, testi di ogni genere, preghiere, orazioni, conferenze, relazioni. Tutte convergono su alcune parole: Pasqua è risurrezione, è vita, è amore. Parole che potrebbero rimanere solo tali e non solo in questa circostanza, ma sempre e per tutti.

Ma dove sta la Pasqua che partendo dalle parole dette e scritte, poi diventa la Pasqua dei fatti?

Non c’è per ora, ma noi ci aspettiamo che lo sia davvero una Pasqua per tutti nel segno non delle parole, ma dei fatti e della concretezza delle cose.

Ebbene se Pasqua è risurrezione, come possiamo risorgere davvero dalle nostre illusioni, megalomanie, dalla prepotenza, dall’egoismo, dal disprezzare gli altri, dall’annientare chi non è dalla nostra parte?

Se Pasqua è vita, come  e cosa dobbiamo fare perché questa vita raggiunga tutti, senza che nessun uomo rimanga nella morte del cuore, delle attese e delle speranze di ogni genere?

Se Pasqua è amore, come e cosa fare perché i nostri fratelli in noi trovino davvero sorgenti di amore sincero e vero?

Invece tanti fratelli continuano a soffrire per le nostre gelosie, invidie, cattiverie, maldicenze, calunnie, falsificazioni di ogni genere. Questa è l’epoca della mistificazione e della falsificazione anche dei sentimenti e delle relazioni.

Quale Pasqua il mondo potrà mai vivere in questo 2012 se si combattono ancora guerre, se si pratica ovunque l’aborto, se si fanno violenze di ogni genere e la vita invece di esplodere, perché si affermi sempre più, è costretta ad essere negata e relegata nei valori più bassi di questa società complessa e liquida, che non sa rendere solidi neppure i più semplici ed essenziali rapporti tra le persone?

E allora buona Pasqua da tutti noi che parliamo poco, ma agiamo molto, nel silenzio, senza fare rumore, senza metterci in mostra, né la faccia e ciò non per paura o vergogna, ma per riservatezza ed umilità, senza sbandierare ai quattro venti le cose che facciamo. La Pasqua per noi è sempre e la condividiamo con tutti. La nostra Pasqua da sempre è vivere lontani dalle tentazioni del potere, del successo, dei soldi, del benessere. La nostra Pasqua è stare dalla parte degli ultimi, intesi come i poveri di ieri e di oggi. E noi siamo propri lì accanto a questi poveri, che lottano quotidianamente per la sopravvivenza. Noi non siamo della generazione tecnologica e superaccessoriata, con pc e telefonini dell’ultima generazione, con macchine sempre più potenti, con conti in banca, con vitto e alloggio assicurato, con le vacanze ai tropici o altri luoghi esotici. Noi siamo della generazione che il vangelo lo vive oggi lontano dal caos del progresso senza cuore e senza vero benessere. Noi siamo nel cuore di quella realtà pasquale, che è immagine povera del mondo, ma ricchezza straordinaria dell’umanità che abita questi luoghi. Ecco la differenza sostanziale sta tra il dire e il fare. Noi diciamo poco, ma facciamo molto, specie per coloro che per i quali i potenti e i sapienti non muovono neppure un dito per far loro del bene.

La nostra Pasqua sarà, anche in questi giorni, essere vicino a chi soffre davvero, non solo per confortarlo con le parole, ma per dargli una concreta mano, anche se solo per un giorno, in questa Pasqua 2012 che è una delle Pasque contrassegnate da troppe sofferenze individuali e mondiali.

Gesù Risorto sia Lui la vera e credibile parola per fare di questa e delle prossime Pasque la festa della risurrezione, della vita, della luce, dell’amore di cui tutti abbiamo bisogno e senza il quale nessun può vivere in questo mondo.

Buona Pasqua a tutti!

La Pasqua delle parole, la Pasqua dei fatti!ultima modifica: 2012-04-04T01:44:00+02:00da pace2005
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