I Passionisti nelle parrocchie d’Italia!

Foto-0127.jpgFoto-0122.jpgDSC05842.JPGPresentiamo la carta di identità e la vita di tre parrocchie guidate dai Passionisti della Provincia dell’Addolorata e della Vive-provincia del Congo. Si tratta della Parrocchia di S.Maria Maggiore in Itri (Lt) e di San Michele Arcangelo, nell’Arcidiocesi di Gaeta, e della Parrocchia di S.Giuseppe Artigiano, in Mondragone (Ce), nella Diocesi di Sessa Aurunca (Ce). La Parrocchia di S.Maria Maggiore, sorge nel centro storico e commerciale di Itri, città a pochi chilometri da Formia e luogo celebre per l’olio ed altre coltivazioni locali. Conta attualmente circa 6000 abitanti ed è in fase di espansione in quanto sono diversi i nuclei familiari che, per la vicinanza a Formia e a Gaeta, fissano la loro residenza in questo Comune, sia per la facilità di accesso ai vari centri del litorale Sud-Pontino e sia per una maggiore vivibilità del luogo. La parrocchia, infatti, è composta da persone che lavorano nel settore del terziario, nelle forze dell’Ordine, nel commercio, anche se una buona parte continua a svolgere le attività economiche prevalenti del territorio, ovvero la coltivazione dei campi, degli oliveti e delle vigne. I nuclei familiari sono circa 2000 e la presenza di persone anziane e avanti negli anni è abbastanza considerevole. La parrocchia è stata affidata ai passionisti praticamente all’indomani della venuta dei religiosi di S.Paolo della Croce in questa città. Venuta che risale al 1943, la cui stabile dimora è fissata nell’exconvento dei Cappuccini, rifatto e rimesso a nuovo proprio con la venuta dei Passionisti e dopo i disastri provocati dall’ultima guerra mondiale. La parrocchia che sorge nel centro della Città nuova, sull’asse Civita Farnese, Appia, lato monte, ha una vasta estensione, arrivando praticamente ai confini con Formia, verso Sud. Rientra infatti nella giurisdizione territoriale della Parrocchia anche il Santuario della Civita, che dista dal centro di Itri 13
Km e situato a 700 m sul livello del mare. I passionisti che hanno curato la parrocchia in questi decenni passati sono stati, padre Alberto Rivezzi, padre Cherubino De Feo e padre Angelo Di Battista). Attualmente il responsabili della parrocchia è: padre Luigi Donati (Parroco e Superiore della casa). Collaborano con loro i passionisti della comunità locale, sia nel servizio prefestivo e festivo e sia per tutte le necessità che emergono nel corso dell’anno pastorale, come quella che si è determinata in occasione della Pasqua 2012, con l’assenza del parroco per motivi di salute. La festa più importante è quella della Madonna della Civita, che si celebra il 21 luglio di ogni anno, con grande partecipazione di popolo e di devoti che giungono da ogni parte del territorio. Attività pastorali significative sono quelle della catechesi dei bambini, degli adulti, l’amministrazione dei sacramenti, la pastorale degli infermi, delle famiglie. Significativa è anche la presenza del Movimento Laicale Passionista e di altri gruppi di preghiera che animano momenti e tempi particolari dell’anno liturgico. E’ ben avviato e funziona regolarmente il consiglio pastorale e quello degli affari economici e buona è la partecipazione dei fedeli alle varie celebrazioni liturgiche, soprattutto alla messa domenicale. Difficoltà si incontrano nell’avvicinare i giovani alla chiesa e alle attività parrocchiali in generale. Per il resto è una comunità che sta camminando bene e che viene assistita spiritualmente in modo adeguato dai Passionisti di Itri-città. L’altra parrocchia che i passionisti curano spiritualmente ad Itri (Lt) è quella di San Michele Arcangelo, da solo due anni in gestione dei passionisti della comunità di Itri. Gli attuali responsabili sono padre Mario Corvino, parroco e padre Mario Caccavale, vicario-parrocchiale. La parrocchia San Michele occupa la parte del centro storico della città, la cosidetta parte mediovale del Comune, con il celebrea castello e l’altrettanta storica chiesa di San Michele; ma occupa anche buona parte di Itri nuova soprattutto a valle, lungo il lato sinistro della Statale Appia in direzione Roma. Oltre alla Chiesa di San Michele funziona la chiesa della Madonna delle Grazie, recentemente ristrutturata, che si trova alla fine dell’abitato sulla statale Appia, sul lato destro, prima di imboccare la salita che porta al Cimitero. La parrocchia è ben organizzata ed avviata, in quanto ha avuto per oltre 50 anni come parroco don Mario Mancini e successivamente don Alfredo, attuale parroco di San’Erasmo in Formia. La parrocchia conta circa 5000 fedeli fedeli e l’occupazione maggiore delle persone è nel settore terziario, nel commercio, nelle forze dell’ordine, nei servizi vari. La parrocchia è molto frequentata soprattutto nelle grandi feste e ha come festa principale il patrono San Michele, ma c’è grande devozione anche per Santa Rita. Molte delle attività le svolgono con competenza i fedeli laici che collaborano con il parroco. Così la caritas interparrocchiale ben gestita e funzionante.
La Parrocchia di San Giuseppe Artigiano che è situata nel convento dei passionisti di Mondragone, si estende sull’asse della Domiziana, verso la montagna ed il mare. Conta circa 4000 abitanti ed è una parrocchia a vocazione turistica, in quanto durante il periodo estivo accoglie numerosi villeggianti e ad essi i passionisti, fin dagli anni dell’inizio del fenomeno del turismo di massa non fanno mancare l’assistenza spirituale e pastorale. Istituita nel 1964, alla guida di questa comunità parrocchiale singolare, in quanto la popolazione è in prevalenza di importazione da altri Comuni, si sono succeduti diversi parroci: P.Luciano, P.Bartolomeo, P. Sebastiano, P.Enrico, P. Emiddio, P.Amedeo, P.Aniello Migliaccio, padre Luigi Donati.
Attualmente la parrocchia è guidata da padre Bernard Majele (parroco), passionista del Congo, che si avvale della collaborazione di padre Jean Cloude (Vicario parrocchiale), anche lui un religioso passionista del Congo in missione in Italia. La parrocchia San Giuseppe con la casa religiosa, dopo il capitolo provinciale del 2011, a partire da ottobre 2011 è stata affidata alla cura pastorale dei religiosi passionisti congolesi, d’intesa con il Vescovo della Diocesi. I nuclei familiari sono circa 1000 e molte famiglie sono costituite da giovani coppie. Ampia è anche la presenza di extra-comunitari di ogni provenienza e nazione. Prevale infatti in questa parrocchia il numero dei battezzati rispetto ai morti. La Chiesa di S.Giuseppe ospita diversi matrimoni non solo della comunità parrocchiale, ma anche provenienti da altre parrocchie e Comuni. Situata sulla Statale Domiziana risulta essere accessibile e visibile a tutti. Per cui diventa meta e punto di riferimento non solo per i viaggianti, ma anche per i turisti e persone bisognose. Richieste di aiuti economici vengono presentate sistematicamente da vere e presunte persone in difficoltà. Dopo il passaggio ai religiosi passionisti del Congo, la parrocchia è in fase di sistemazione e riorganizzazione, sia come consiglio pastorale che degli affari economici e di altri organi parrocchiali. Sono questi organismi ecclesiali ad organizzare l’annuale festa patronale in onore di S.Giuseppe Artigiano il 1 maggio di ogni anno (quest’anno sono state sospese tutte i festeggiamenti civili su disposizione del Vescovo, per la crisi economica), con l’annessa Sagra delle Fave e Pecorino, che attirarono nella Parrocchia non solo fedeli e devoti del Santo, ma anche visitatori per altri motivi. La parrocchia assicura la catechesi in preparazione ai vari sacramenti e soprattutto alla Prima Comunione e alla Cresima. Vengono curati in modo puntuale gli ammalati per l’assistenza spirituale a domicilio. La presenza dei bambini è costante e significativa, mentre quella dei giovani è limitata e irrilevante.La spiritualità passionista è abbastanza inculcata anche se la risposta dei fedeli è limitata, data la peculiarità della parrocchia, che manca di un’identità sociale e culturale, oltre che di una sua storia, essendo di recente istituzione, appena 40 anni di vita e gruppi familiari in transito per altri lidi. La presenza passionista in questa parrocchia e in questo luogo di passaggio (la Variante Anas attesa da decenni non è stata realizzata ancora) ha inciso fortemente da un punto di vista di aggregazione, se non altro per gli spazi del convento messi a disposizione della Parrocchia, per favorire incontri di socializzazione e di condivisione. Il lavoro pastorale dei passionisti è stato ed è indispensabile per questa area in continuo sviluppo e crescente urbanizzazione. Per 29 anni la parrocchia si è avvalsa della collaborazione di padre Antonio Rungi,  missionario e insegnante, ora nella comunità di Itri (Lt) e per 40 anni della preziosa opera di padre Emilio Vicini di venerata memoria, morto il 7 marzo 2003. La parrocchia come la casa religiosa è legata alla persona di padre Sebastiano Cerrone, che è morto il 1 novembre 2011, che per circa 50 anni ha vissuto a Mondragone, svolgendo l’ufficio di parroco per oltre un ventennio. Una parrocchia vitale e che con l’arrivo dei passionisti congolosi continuerà a rendere visibile il carisma di San Paolo della Croce, su un territorio oggi occupato in buona parte da extra-comunitari, di colore nero, in quanto provenienti dall’Africa per lo più.

I Passionisti nelle parrocchie d’Italia!ultima modifica: 2012-04-10T11:32:00+02:00da pace2005
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