Oggi festa di Santa Gemma Galgani

santa_gemma_galgani.jpgSanta Gemma Galgani, la “folle innamorata del  Crocifisso”

La chiesa universale festeggia santa Gemma il giorno 11 aprile, mentre la diocesi di Luca e la Famiglia Passionista la ricordano oggi, 16 maggio, con una speciale celebrazione in tutte le comunità passioniste del mondo, ove la santa è venerata ed amata. Si sa che Santa Gemma è una delle mistiche più amate e studiata spiritualmente dell’inizio novecento che ha segnato e segna il cammino interiore, di ascesi e perfezione mistica di molte anime consacrate, di laici, di sacerdoti, vescovi seriamente intenzionati a vivere la spiritualità della croce, come la visse questo speciale creatura della terra toscana e della lucchesia. Nel suo cuore c’era l’ardente desiderio di essere totalmente di Dio mediante la professione dei consigli evangeli. Il Signore volle che per alterne strade raggiungesse ugualmente i più alti gradi della santità vivendo in famiglia e stando nel mondo, pur non sentendosi del mondo e vivendo secondo la mentalità mondana. Al contrario la sua forte esperienza di preghiera e di assimilazione al mistero della Passione di Cristo, la portò progressivamente a gradi più elevati di santità, sul modello di tanti mistici del passato e dell’oggi della chiesa cattolica. Fatta passare per schizofrenica, per pazza, la sua vera pazzia carica di amore era solo Gesù Crocifisso e la Vergine Addolorata, sull’esempio del suo San Gabriele dell’Addolorata a cui ispirò tutta la sua vita.
La sua santità ascetica e contemplativa si ancorava alla Croce e alla Passione di Cristo. Non fu passionista giuridicamente, ma lo fu più e maggiormente passionista nello spirito e nella concreta vita fatta di sofferenze e di umiliazioni di ogni genere. E’ la santa della Passione, ma anche la santa che ha promosso una speciale devozione all’Angelo Custode.
Gemma Galgani nasce il 12 marzo 1878 a Bogonuovo di Camigliano (Lucca), riceve il battesimo il 13 marzo. Il 26 maggio 1885, nella chiesa di San Michele in Foro; mentre dalle mani dell’arcivescovo di Lucca riceve il sacramento della Cresima. La mamma Aurelia muore nel settembre del 1886. Un altro grande dolore per Gemma fu la morte del fratello Gino, seminarista, avvenuta nel 1894, ad appena 18 anni. Nel 1895 Gemma riceve l’ispirazione a seguire impegno e decisione la via della croce, quale itinerario cristiano. Gemma ha alcune visioni del suo angelo custode che le ricorda che i gioielli di una sposa del crocifisso sono la croce e le spine.
L’11 novembre 1897 muore anche il padre di Gemma, Enrico, e le misere condizioni della famiglia, la obbligano a lasciare la casa di via S. Giorgio per quella di via del Biscione, 13. Gemma trascorre un periodo a Camaiore, presso la zia che l’aveva voluta con sé dopo la morte del padre, ma nell’autunno 1899 si ammala gravemente e ritorna in famiglia. I mesi invernali segnano grandi sofferenze per tutti e le ristrettezze economiche si fanno sentire penosamente sulla numerosa famiglia, oltre alle due zie Elisa ed Elena, vi sono i fratelli di Gemma, Guido, Ettore e Tonino, e le sorelle Angelina e Giulietta. Guido. Il fratello maggiore, studia a Pisa e, dopo la laurea in farmacia, cerca di aiutare la famiglia lavorando presso l’ospedale di Lucca. Anche Tonino studia a Pisa con sacrificio di tutti. Nel periodo della malattia Gemma, legge la biografia dell’allora venerabile passionista Gabriele dell’Addolorata, oggi santo e di cui la Congregazione dei Passionisti ricorda i 150 anni della sua morte. Gemma ha un’apparizione del venerabile che ha per lei parole di conforto.
Gemma nel frattempo matura una decisione e la sera dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, fa voto di verginità. Nella notte seguente il venerabile Gabriele le appare nuovamente chiamandola “sorella mia” e porgendole a baciare il segno dei passionisti che gli posa sul petto. Nel mese di gennaio nonostante le terapie mediche, la malattia di Gemma, osteite delle vertebre lombari con ascesso agli inguini, si aggrava fino alla paralisi delle gambe. Ad aggravare la situazione, il 28 gennaio si manifesta anche un’otite purulenta con partecipazione della mastoide. Proprio in quei giorni, il fratello Guido si trasferisce a Bagni di San Giuliano dove ha ottenuto una farmacia. Gemma è confortata dalle visioni del venerabile Gabriele e del suo angelo custode, ma è tentata dal demonio, che riesce a vincere con l’aiuto del venerabile Gabriele, ormai sua guida spirituale. Il 2 febbraio i medici la danno per spacciata, secondo loro non supererà la notte, ma Gemma trascorre le giornate in preghiera, tra indicibili sofferenze.
Il 3 marzo è il primo venerdì del mese e la giovane ha terminato una novena in onore della beata Margherita Maria Alacoque, oggi santa, la grande apostola della devozione al Sacro Cuore di Gesù e si accostò all’eucarestia, quando avvenne la guarigione miracolosa. Il 23 dello stesso mese, tornata a casa dopo l’Eucaristia, Gemma ha una visione del venerabile Gabriele, che le indica il Calvario come meta finale. Il 30 marzo, Giovedì Santo, Gemma è in preghiera, compie l’«Ora Santa» in unione a Gesù nell’Orto degli Ulivi, e Gesù a un tratto le appare ferito e insanguinato. Nell’aprile seguente, preoccupata di non sapere amare Gesù, Gemma si trova nuovamente davanti al Crocifisso e ne ascolta parole di amore: Gesù ci ha amati fino alla morte in Croce, è la sofferenza che insegna ad amare. L’8 giugno, dopo essersi accostata all’Eucarestia, Gesù le appare annunciandole una grazia grandissima. Gemma, sente il peso dei peccati, ma ha una visione di Maria, dell’angelo custode e di Gesù, Maria nel nome di suo Figlio li rimette i peccati e la chiama alla sua missione Dalle ferite di Gesù non usciva più sangue, ma fiamme che vennero a toccare le mani, i piedi e il cuore di Gemma. Inizia così l’esperienza della partecipazione diretta alla Passione di Cristo, con il sorgere delle stimmate. Gemma si sentiva come morire, stava per cadere in terra, ma Maria la sorreggeva e quindi la baciò in fronte. Gemma si trovò in ginocchio a terra con un forte dolore alle mani, ai piedi e al cuore, dove usciva del sangue. Quei dolori però anziché affliggerla gli davano una pace perfetta. La mattina successiva si accostò nuovamente all’Eucarestia, coprendo le mani con un paio di guanti. I dolori le durarono fino alle ore 15 del venerdì, festa solenne del Sacro Cuore di Gesù».
Da quella sera, ogni settimana Gesù chiamò Gemma ad essergli collaboratrice nell’opera della salvezza, unendola a tutte le Sue sofferenze fisiche e spirituali. questa grazia grandissima fu motivo per Gemma di ineffabili gioie e di profondi dolori. In casa vi fu perplessità e incredulità per quanto avveniva, Gemma era spesso rimproverata dalle zie e dai fratelli, talvolta veniva derisa e canzonata dalle sorelle, ma Gemma taceva e attendeva. Nei mesi estivi conosce i Passionisti impegnati nella Missione popolare in Cattedrale e da uno di essi viene introdotta in casa Giannini. Gemma conosceva già la signora Cecilia, ma frequentandola nella casa di via del Seminario, inizia una vera e profonda amicizia con quella che le sarà come una seconda madre.
Nel gennaio del 1900, Gemma comincerà a scrivere a padre Germano, il sacerdote passionista che avrebbe riconosciuto in lei l’opera di Dio e nel settembre successivo lo incontrerà personalmente. Sempre in settembre, Gemma lascia definitivamente la sua famiglia per andare ad abitare in casa Giannini, tornerà alla sua casa solo in rare occasioni per consolare la sorella Giulietta molto volte sofferente. Nel maggio del 1902 Gemma si ammala nuovamente, si riprende, ma ha una ricaduta in ottobre. Nel frattempo muoiono la sorella Giulia (19 agosto) e il fratello Tonino (21 ottobre). Il 24 gennaio 1903, per ordine dei medici, la famiglia Giannini deve trasferire Gemma in un appartamento affittato dalla zia Elisa, Gemma vive così l’esperienza dell’abbandono di Gesù in croce e del silenzio di Dio. E’ fortemente tentata dal demonio, ma non smarrisce mai la fede, non perde mai la pazienza ed è sempre piena di amore e di riconoscenza verso chi l’assiste nella malattia. Al mezzogiorno dell’11 aprile 1903, Sabato Santo, come si usava allora, le campane avevano annunziato la risurrezione del Signore e alle 13.45, Gemma si addormenta nel Signore, assistita amorevolmente dai Giannini. Il 14 maggio 1933 papa Pio XI annovera Gemma Galgani fra i Beati della Chiesa. Il 2 maggio 1940 papa Pio XII,  innalza Gemma Galgani alla gloria dei Santi e la addita a modello della Chiesa universale.
Nasce nella chiesa cattolica una nuova stella di spiritualità della passione di Cristo che oggi guida tante anime nell’affrontare il loro calvario spirituale, le tante incomprensioni della vita, le tante difficoltà della quotidianità. Tra i santi giovani del XX secolo, Santa Gemma Galgani rappresenta soprattutto per i giovani e le giovani una testimonianza credibile ed attuale di come coniugare la vita mistica con la vita di tutti i giorni, in un contesto di normalità, ma anche di eccezionalità, quando sopraggiunge, soprattutto la sofferenza e la croce. “Io sono il frutto  della Passione, o Gesù –scriveva nel suo diario spirituale- sono un germoglio delle tue piaghe. O Gesù mi chiedi amore: non ne ho più; mi hai rubato il cuore. Mi dici sempre che chi soffre ama: la croce la dai a chi ami. Tu tratti me come trattò Te il Padre tuo. Gesù mi fai bere la Passione fino all’ultima goccia; dammela un poco alla volta. Gesù, questi poveri peccatori non li abbandonare. Sono pronta io a fare qualunque cosa. Tu sei morto sulla croce, fammici morire anche me. Sono tutti figli tuoi; se sono figli tuoi, non li abbandonare”. Questa è l’ansia per la salvezza propria e degli altri di una grande santa come Gemma Galgani. A lei ci rivolgiamo in questo giorno di festa per noi passionisti e per la città di Lucca che la venera con speciale devozione in questo giorno di festa: “O Dio, che hai reso la vergine santa Gemma Galgani immagine del tuo Figlio Crocifisso, donaci per sua intercessione di partecipare ai patimenti di Cristo per meritare di essere associati alla sua gloria”. Amen.

P.Antonio Rungi c.p. 

Oggi festa di Santa Gemma Galganiultima modifica: 2012-05-16T08:56:00+02:00da pace2005
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