Napoli. Le Monache passioniste che hanno abbracciato Papa Francesco

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Napoli. Le Monache passioniste che hanno abbracciato Papa Francesco

di Antonio Rungi

Le immagini in diretta Tv, le interviste e questa sera anche il Tg1 della Rai hanno portato le monache passioniste del Convento di San Giacomo dei Capri in Napoli al centro e all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale, per il gesto spontaneo di affetto e rispetto che hanno fatto nei confronti di Papa Francesco, nella sua visita a Napoli, il 21 marzo scorso. Scena vissuta nel Duomo di Napoli, all’inizio dell’incontro del Papa con i sacerdoti e i religiosi, lì convenuti. Cosa è successo è la madre Giuliana, Presidente della federazione dei quattro monasteri delle passioniste: Napoli, Vignanello, Ovada e Maumere in Indonesia, a raccontarlo. E la maggior parte delle monache sono infatti di origine indonesiane, arrivate al monastero per interessamento del Cardinale Sepe, dell’allora provinciale dei passionisti di Napoli, padre Antonio Rungi, dell’assistente nazionale delle passioniste, del tempo, padre Giovanni Giorgi e del compianto monsignor Nesti, allora segretario della Congregazione degli istituti di vita consacrata e delle società apostoliche. Nel convento di via San Giacomo dei Capri,  vivono oggi  12 consorelle, tra cui alcune italiane e il resto indonesiane.

«È stato un attimo –racconta madre Giuliana, la superiora o presidente –  ci siamo guardate tra noi, un cenno con la testa. Quando abbiamo visto che intorno al Papa si allentava la sicurezza vaticana siamo partite. A razzo, imprendibili. Non ci avrebbe fermato nessuno in quei pochi metri che ci separavano dalla sedia del Papa». Con lei, sabato pomeriggio c’erano anche madre Bernardette, suor Cornelia, suor Firmina e suor Brigida, tutte del monastero di clausura dell’ordine di Santa Croce di Nostro Signore Gesù Cristo, suore passioniste. Tutte insieme hanno travolto la sicurezza. A parlare a lungo con il Papa è stata suor Bernardetta, da circa 20 anni nel monastero di Napoli, dove ha svolto l’ufficio di superiora-presidente, proveniente da Tarquinia e richiesta per tale compito. Madre Bernardetta ha precisato il perché di quel gesto spontaneo ed immediato che ha potuto sorprendere tutti, ma noi no. Perché è stato così spontaneo e immediato che non ci abbiamo pensato due volte. Il risultati si sono visti subito, compreso lo scherzoso intervento del cardinale Crescenzio Sepe che conosce benissimo le Monache Passioniste, dove spesso si recava e si reca per le visite pastorali. Forse il Papa è rimasto sorpreso, ma alla fine ha accettato di buon grado il gesto di affetto e riverenza manifestato nei suoi riguardi dalle suore passioniste e di altri ordini e congregazioni.

Racconta suor Giuliana: «Noi abbiamo atteso che una di noi andasse a consegnare il primo regalo, poi siamo partite tutte».

La gioia e sorpresa del Papa è stata avallata poi dal suo intervento proprio nel Duomo. Non ha letto il testo scritto, consegnandolo personalmente al cardinale Sepe, ma rispondendo alle domande poste dai due vicari episcopali, quello presbiterale e quello della vita consacrata, ha utilizzato le confidenze proprio di Madre Bernardetta, parlando della benedizione in articulo mortis e della su volontà di andare a potenziare il monastero delle passioniste di Tarquinia, intesa da Papa come volontà di andare in missione. Il dialogo tra il Papa e Madre Bernardetta è stato incentrato su questo argomento, al punto tale che Madre Bernardetta non si voleva staccare dal Papa, stringendogli la mano per un bel pò di tempo.

Certo questo fatto può ben considerarsi eccezionale nell’insieme e sicuramente unico per Papa Francesco, che pure è molto aperto e disponibile verso tutti. Questa volte le Monache lo hanno anticipato riuscendo nel loro scopo di baciare la mano al Papa, di consegnarli il regalo approntato e soprattutto di mettersi ai suoi piedi per ascoltare a sua parola e ricevere la benedizione.

Napoli. Le Monache passioniste che hanno abbracciato Papa Francescoultima modifica: 2015-03-24T01:09:49+01:00da pace2005
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