I passionisti e la loro storia. Il Ritiro della Presentazione al Monte Argentario

marchio_passionisti_gr.jpg800px-Convento_M__Argentario.jpg450px-Interno_Chiesa_dei_Passionisti_Monte_Argentario.jpg                        Il Convento della Presentazione al Monte Argentario. I passionisti di raccontano.

Sul versante del monte in direzione Punta Telegrafo si trova il convento dei Passionisti, un luogo tranquillo e ombreggiato anche d’estate lontano dalla folla di villeggianti. Da qui, si ha una bella vista su Orbetello, la laguna e il tombolo della Giannella, che aiuta a capire meglio la morfologia della laguna. Si può visitare la cappella del convento, piccola e raccolta, e, volendo, inginocchiarsi in preghiera nello stesso posto in cui sostò il Papa Giovanni Paolo II nell’anno 2000. (Il posto è indicato da una targhetta.)        

Bellezza architettonica e natura integra
Tra il verdeggiare dei boschi spicca già sulla strada della Giannella un punto bianco che, avvicinandosi, rivela tutta la sua bellezza architettonica. È il Convento della Presentazione dove oggi vivono una decina di Padri Passionisti. Il convento recentemente restaurato, sorge su un ampio piazzale circondato da una natura generosa e ancora lasciata integra.
Salendo poco più su si trova il ritiro di San Giuseppe che un tempo ospitava i novizi e che adesso, pur non essendo abitato, viene mantenuto in ottimo stato grazie all’opera di numerosi volontari. La vetta del Monte, Punta Telegrafo, si pone come culmine di un itinerario di grande suggestione in cui rifugiarsi per godere una pace che solo luoghi come questo riescono a offrire.

Un segno di civiltà e spiritualità
Nella Maremma del XVIII  secolo, dominata da corsari, malaria e da un’atmosfera di silenzio e di morte, San Paolo della Croce volle lanciare una sorta di “sfida” costruendo un convento che avrebbe costituito, nel tempo, un segno di civiltà e spiritualità. La storia vuole che fosse proprio il Santo a tracciare per terra con un bastone il semplice schema (un rettangolo) della chiesa, votata alla povertà ed all’austerità, come voleva la sua regola che, al tempo stesso, non disdegnava nessun “ornamento prezioso atto ad accrescere maestà e decenza al divin culto”.
Dal semplice tracciato del fondatore, in ripetuti interventi, si approdò, intorno alla fine del ’700, alla chiesa attuale e dal nucleo iniziale delle povere celle, si giunse, un secolo più tardi, al bastione che domina sull’Aurelia da Ansedonia ad Albinia. Il nucleo sorto quando viveva il santo, grazie al recente restauro, è oggi abbastanza riconoscibile e fruibile. Anche la chiesa è stata restituita a quella omogeneità che le fu data, nel 1780/82, dal “capomastro” Michele Rusconi

Chiesa_dei_Passionisti_Monte_Argentario.jpgLa cronaca del convento
In 275 anni di vita, i Passionisti hanno dato alla Chiesa numerosi beati, santi e servi di Dio. Alcuni di essi sono vissuti per lunghi periodi sul Monte Argentario, in un profondo spirito di preghiera e di solitudine. La chiesa della Presentazione e quella del Noviziato custodiscono con devozione le spoglie mortali di alcuni di essi.
Fra Giuseppino di Santa Maria, (Pitruzzero) 1720-1768. Conobbe San Paolo mentre si trovava ad Orbetello a servizio di un colonnello. Fu il primo fratello laico dei Passionisti, ricordato anche per le sue doti di gran lavoratore.   

1728. San Paolo della Croce arriva all’Argentario e si stabilisce prima nel romitorio dell’Annunziata e poi in quello di San Antonio. Qui si costituisce il primo nucleo dei suoi compagni.
  
1733. Inizia la costruzione della chiesa e del convento, ripetutamente interrotta dalla guerra nello Stato dei Presidi.
  
1737. 14 settembre: inaugurazione della Chiesa e del Convento da parte di Mons Moretti, Vicario generale di Orbetello.
  
1744. San Paolo ottiene dal Papa l’approvazione della Regola; il numero dei religiosi sale a 30.

Agnese Grazi, 1701-1744. Appartenente ad una illustre e ricca famiglia di Orbetello, si diede ad una vita spartana dopo aver ascoltato unapredica di San Paolo. I suoi resti mortali sono custoditi sull’Argentario insieme a quelli dei primi Passionisti e di altre persone morte in concetto di santità.

1761. Si inaugura a 800 metri da questo convento il primo noviziato passionista. E’ il Ritiro di San Giuseppe. Oggi cosa di accoglienza e di spiritualità per singole persone o per gruppi. Sorge in un ambiente suggestivo.
  
1780. Viene eretto il campanile.
  
1797. Al tempo della Repubblica Romana e l’esilio di Pio VI il convento servì da rifugio a molti forestieri e vescovi.
  

1799. Dal 2 al 5 maggio le truppe francesi si abbandonano nel convento ad ogni sorta di vandalismo. Anche il quadro della Madonna del coro viene sfregiato.
 P. Fulgenzio di Gesù’, (Pastorelli) 1710-1755. Già sacerdote, si unì fin dall’inizio a San Paolo nel Romitorio di San Antonio e fu il primo maestro dei Novizi nel Convento della Presentazione.

Beato Lorenzo Salvi, 1782-1856. Mistico di eccezionale spiritualità incentrata sulla devozione a Gesù Bambino. Scrittore e missionario popolare, fu superiore unico dei due conventi dell’Argentario dal 1817 al 1821. Accolse con grande cortesia Ferdinando III Granduca di Toscana durante la sua visita al convento della Presentazione.

1801. Il territorio dei Presidi viene incorporato alla Toscana. La reggente granduchessa Maria Luisa di Borbone dona al convento 18 moggi di terreno.

1808. Soppressione dei conventi da parte di Napoleone.
  
1810. Questo convento è spogliato di tutto e venduto. Dopo alcuni mesi l’ordine di soppressione è revocato perché il convento non possiede beni.
  
1817. La comunità di questo convento si prodiga nell’assistenza della popolazione colpita dal colera.
  
1820. Il 24 aprile Fernando III Granduca di Toscana viene in visita al convento.
  
1825. L’8 aprile anche Leopoldo II Granduca di Toscana visita il convento.
  
1835. Arriva il colera da Livorno e molta gente sale al convento per confessarsi.
  
1838. Un furioso incendio si ferma miracolosamente sotto il muro dell’orto. Casi analoghi si registreranno anche in seguito.
 Ven. Galileo Nicolini, 1882-1897. Sentì la chiamata alla vita passionista al momento di ricevere la prima Comunione. Visse brevemente ma dimostrò grandi doti di santità. Colpito da tisi, fu trasferito all’Argentario con la speranza che l’aria buona gli giovasse alla salute ma morì dopo pochi giorni. Le sue reliquie sono custodite nella chiesa della Presentazione.

Beato Bernardo Silvestrelli, 1831-1911.Di origini nobili, si distinse per l’umiltà e la preparazione culturale. Fu eletto per cinque volte Superiore Generale della Congregazione. Visse alla Presentazione dal 1854 al 1856. Durante il colera del 1855 si prodigò nell’assistere le popolazioni dell’Argentario che salivano al Convento per chiedere cibo. È ricordato come colui che fece costruire a sue spese la cappella del crocifisso.    1842    Il 12 maggio si inaugura la diga che unisce l’Argentario alla terra ferma.
  
1866. Ancora un’altra soppressione del convento e dispersione della comunità.
  
1869. Il convento è ricomprato per 50.000 lire. Ritornano i religiosi.
  
1876. Nuove vessazioni e persecuzioni.
  
1900. Viene costruito il piccolo cimitero per la sepoltura dei religiosi.
  
1915. (Prima Guerra Mondiale) Si requisisce il convento per sistemarvi 200 militari; i religiosi abili sono chiamati alle armi.
  
1927. Anche in questo convento arriva la luce elettrica.
  
1933. Erezione della croce monumentale alta 19 metri.

Ven. Nazareno Dell’Immacolata, (Santolini) 1859-1930. Fu maestro de novizi per quasi trent’anni. Le sue spoglie mortali, dopo essere state a lungo custodite nella chiesa della Presentazione, sono state traslate nel coro del Noviziato, luogo della sua santificazione.

1943. (Seconda Guerra Mondiale) Dopo l’8 settembre il convento diventa un asilo per centinaia di persone; successivamente vi si trasferisce il Comune di Porto Santo Stefano e l’ospedale civile.
  
1944. Numerose azioni di guerra sull’Argentario. Il 28 aprile Orbetello è bombardata dagli anglo-americani. Il 12 maggio bombe inglesi, cadute a breve distanza, provocano seri danni alla chiesa; il 22 maggio la Croce è abbattuta col tritolo.
  
1948. La famiglia Angella dona ai Passionisti i tre vani abitati da San Paolo nel romitorio di San Antonio. Viene rialzata la croce.
  
1949. Una strada carrozzabile raggiunge il convento. Prima ci si arrivava con una mulattiera.
  
1960–65. La comunità si impegna energicamente presso le autorità di governo perché l’Argentario sia protetto dalla speculazione edilizia.
  
1967. Il 10 agosto, per un giorno, si portano da Roma le spoglie di San Paolo della Croce sul Monte Argentario.
  
1983. Iniziano i lavori di restauro e risanamento di tutto il complesso della “Presentazione”.
  
1988. Fine del primo lotto del restauro.

2000. Storica ed inattesa visita del Papa Giovanni Paolo II, oggi Beato.

2003. Ultimazione dei lavori e assetto generale della casa religiosa, con la realizzazione di una struttura di accoglienza esterna, una volta foresteria.

2002-2009. Casa di Noviziato interprovinciale e internazionale.

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I passionisti e la loro storia. Il Ritiro della Presentazione al Monte Argentarioultima modifica: 2012-04-01T19:49:00+02:00da pace2005
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