Itri (Lt). I solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Civita del 2012

Itri_Santuario_della_Civita.jpgItri_Civita_ingresso.jpgItri_Civita_Madonna_Nera.jpgLa festa liturgia della Madonna della Civita, patrona principale dell’Arcidiocesi di Gaeta e della città di Itri, è fissata in data 21 luglio. Questa data non è casuale. Nel 1491 il vescovo di Gaeta inaugurò, infatti, il nuovo santuario, più ampio e funzionale, intitolandolo all’Immacolata. Il flusso di pellegrini aumentò costantemente, così come il numero di grazie e di miracoli concessi: il più illustre avvenne nel 21 luglio del 1527, quando un’epidemia di peste che aveva colpito tutti i paesi circostanti venne debellata. Da allora, la festa liturgica della Madonna della Civita è stata fissata al 21 luglio. Quest’anno ricorrono 485 anni da quello storico avvenimento, considerato da tutti i fedeli un miracolo della Madonna della Civita e la festa patronale si colora di maggiore impegno spirituale e pastorale. Dal 10 luglio è in fase di svolgimento il novenario di predicazione in onore della Madonna, nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore in Itri Città, con la celebrazione dell’eucaristia e la riflessione del padre predicatore, che questa’anno è padre Antonio Rungi, passionista della comunità di Itri. Novenario che si conclude il giorno 19 luglio. E sarà l’arcivescovo di Gaeta, monsignor Fabio Bernardo D’Onorio che presiederà il solenne pontificale il giorno 21 luglio alle ore 11.00 al Santuario mariano, situato a 700 metri sul livello del mare e a 15 Km dal centro abitato. E sarà sempre monsignor D’Onorio, domenica 22 luglio, a presiedere la solenne concelebrazione eucaristica delle ore 9.00 nella chiesa parrocchiale cittadina a conclusione dei festeggiamenti, durante la quale il Vescovo affiderà la città e la Diocesi alla protezione della Madonna.
Il Santuario della Madonna della Civita è stato affidato alla cura pastorale dei passionisti dal 1985. Una comunità stabile di tre religiosi assicura il servizio spirituale ai numerosi pellegrini che giungono al santuario da ogni parte dell’Italia e del Mondo ed in particolare dal Basso Lazio e dall’Alto Casertano. Mentre la parrocchia di Santa Maggiore, ove si svolgono i festeggiamenti cittadini in onore della Madonna della Civita è stata assunta in cura pastorale dai passionisti nel 1960, assicurando ogni anno il regolare svolgimento della festa patronale, che in tale circostanza richiama migliaia di fedeli da varie parti della zona. Le processioni che si tengono la il busto argenteo dell’Icona della Madonna della Civita sono seguite e partecipate da migliaia di devoti, che per devozione, tradizione e soprattutto per fede e ringraziamento per grazie ricevute seguono l’immagine della Madonna lungo il percorso cittadino di Itri.
Scrive il parroco, padre Luigi Donati, passionista, nel presentare il programma delle celebrazioni della Madonna della Civita del 2012: “La festa di Maria SS. della Civita, Patrona e Signora della nostra Città e delle nostre terre è un momento di particolare grazia che viene offerto a ciascuno di noi: non lasciamo trascorrere invano questi giorni”. Cosicché a partire dal 10 luglio si sta pregando ogni sera del novenario per le seguenti finalità: per gli operatori pastorali e movimenti ecclesiali (10 luglio); per gli operatori sociali (Amministratori comunali, Eri, Cri, Associazioni di volontariato, Pro Loco) l’11 luglio; per i bambini battezzati nell’anno 2011 e per i loro genitori, padrini e madrine (12 luglio); per i fanciulli che hanno ricevuto la prima comunione con le rispettive famiglie (13 luglio); per i ragazzi che hanno ricevuto la cresima, accompagnati dai loro padrini e genitori (14 luglio); per gli sposi che celebrano il 25°, 50° e oltre di matrimonio (15 luglio), con susseguente rito di benedizione e di imposizione delle mantelline dei portatori della statua della Madonna; per gli ammalati, con l’amministrazione del sacramento dell’Unzione degli infermi (16 luglio); per tutti i defunti della città, soprattutto dei giovani deceduti prematuramente con la presenza dei loro genitori e familiari (17 luglio); per le vedove ed i vedovi della città (18 luglio); per il comitato festeggiamenti e i portatori (19 luglio). Nella serata del 19 luglio il busto argenteo della Madonna verrà portato prima al Comune e poi in processione all’antica chiesa di San Michele Arcangelo nel centro storico medioevale di Itri, dove rimarrà per tutta la notte, vegliato dai fedeli. Giorno 20, in mattinata, processione della statua per tutta la città, dopo la messa officiata da padre Mario Corvino, passionista, Amministratore parrocchiale di San Michele Arcangelo. In serata la messa celebrata dal superiore provinciale dei passionisti di Napoli, padre Enzo Salvatore Del Brocco. Il giorno 21, festa liturgica della Madonna alle ore 18.00 nella Chiesa parrocchiale sarà il Vicario generale dell’arcidiocesi di Gaeta, monsignor Giuseppe Sparagna a presiedere la solenne eucaristia in onore della Madonna della Civita. Il giorno 22 luglio alle ore 19, sarà padre Augusto Matrullo, Rettore della Basilica dei Santi Giovanni e Paolo in Roma, originario di Itri, che presiederà la messa di ringraziamento delle ore 19.00.
Ai momenti religiosi fanno riscontro iniziative culturali, ricreative ed umanitarie. Di particolare significato assume, specie quest’anno, l’accoglienza che si dà agli stranieri presenti in città e sul territorio, assicurando nel corso dei festeggiamento vitto e alloggio presso le strutture che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere, nella carità di Cristo e sull’esempio della Madonna “Donna del servizio e della carità”, i forestieri che ad Itri giungono anche per vendere i loro oggetti. I cosiddetti “Vu cumprà” che qui sono bene accolti e rispettati nel nome della Vergine Santa della Civita la cui immagine viene da Costantinopoli. Infatti, secondo la tradizione, l’immagine della Madonna della Civita venne dipinta da San Luca e prima delle persecuzioni iconoclaste si trovava conservata nella Chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli (oggi Istanbul). Rappresenta la Vergine incoronata con le mani aperte in segno di benedizione. Anche il Bambino, che tiene in grembo, apre le mani nella stessa posa. La pelle delle mani e del volto della Madonna appaiono scure, mentre quelle del Bambino sono più chiare. Questo particolare è importante se, come avviene spesso, s’intenda negare l’intenzionalità di una tale rappresentazione con la spiegazione dell’annerimento legata a fenomeni di ossidazione chimica dei pigmenti utilizzati. L’attribuzione a San Luca dell’immagine è anch’essa da ritenersi simbolica: tante Madonne Nere, infatti, sono attribuite all’evangelista, da sospettare che per tutta la vita egli non avesse fatto altro che dipingere. In realtà, molto probabilmente, l’associazione con il Santo è dovuta al fatto che nella rappresentazione simbolica degli Evangelisti nel cosiddetto Tetramorfo, San Luca è simboleggiato dalla figura di un toro, animale da sempre associato alla forza ed all’energia della terra. Questi riferimenti alle energie telluriche, sempre presenti nei luoghi ove si venerano immagini di Madonne Nere, sono in questo Santuario particolarmente rinforzati da altre due presenze simboliche che possono essere relazionate agli stessi significati.
Con la scoperta del quadro sul Monte Civita nasce il culto e la devozione alla Vergine Santa in Itri e quindi la nascita anche del relativo santuario che conta oltre mille anni di storia. Si tramanda che durante le persecuzioni contro i Cristiani intraprese da Leone Isaurico, imperatore di Costantinopoli, durante l’VIII sec., due monaci basiliani cercarono di salvare dalla furia iconoclasta l’immagine sacra. Sorpresi durante l’atto, furono rinchiusi in una cassa con l’immagine e gettati in mare: se davvero l’immagine era così miracolosa come credevano, ironizzarono i loro aguzzini, allora si sarebbero salvati. Invece fu proprio così che andò: dopo 54 giorni di peregrinazione in mare, la cassa con i monaci e l’icona giunse sulle sponde di Messina. Grande fu lo stupore della popolazione locale quando, aperta la cassa, videro i due monaci sani e salvi con l’immagine tra le loro braccia. Per loro, da come raccontavano, erano passate solo poche ore da quando erano stati gettati in mare, invece risultò che si trovavano in mare, appunto, da ben 54 giorni! Il quadro venne posto nella cattedrale di Messina e divenne oggetto di venerazione, fino a che, un giorno esso sparì senza motivo apparente. Da questo momento in poi dell’immagine si perse traccia, finché non avvenne il ritrovamento fortuito, sulla sommità del Monte della Civita, nel territorio di Itri, dell’immagine da parte di un pastore sordomuto, che miracolosamente riacquistò la parola e l’udito. Egli corse subito in paese a dare la buona notizia, e la sacra immagine fu affidata ai monaci Benedettini.
La prima notizia certa di una costruzione dedicata al culto dell’immagine si ha in un documento del 1147, conservato a Montecassino, dove si nomina un’offerta per la ricostruzione del Santuarietto della Civita che, quindi, all’epoca doveva esistere già da un po’.
L’icona venne solennemente incoronata due volte: nel 1777 e nel 1877. Il crescente flusso di pellegrini rese necessaria la realizzazione di un nuovo santuario, ancora più grande: la costruzione iniziò nel 1820 e si concluse sei anni dopo.  Attualmente il santuario si sta ampliando, essendo in atto altri lavori per superare le barriere architettoniche, per renderlo accessibile a tutti e per avere strutture più efficienti per accogliere in numerosi pellegrini che sono circa 500.000 all’anno. Un buon numero visto il calo di presenze nelle chiese e nelle parrocchie e in tanti altri santuari non adeguatamente promossi come centri di spiritualità e di conversione. La Civita rappresenta oggi tutto questo e la piccola comunità passionista che ne cura la gestione continua un impegno di evangelizzazione e santificazione con l’accoglienza dei pellegrini, con la celebrazione dell’eucaristia, con l’amministrazione soprattutto del sacramento della penitenza e della confessione. Ma alla Civita giungono per devozione le famiglie per fare battezzare i loro figli, i giovani per sposarsi e convolare a giuste nozze con il sacramento del matrimonio, i ragazzi per ricevere per la prima volta la santissima comunione, gli anziani ed ammalati per ricevere la grazia della guarigione corporale, tantissimi altri devoti che da vicino o da lontano (come la grande comunità itrana che sta in America) porta nel cuore l’immagine della Madonna della Civita come la Madre amorosa che interviene soprattutto nelle situazioni dolorose e portando tuti a Cristo salva nel cuore, nello spirito e nel corpo quanti ricorrono a Lei con fiducia e filiale amore.

Itri (Lt). I solenni festeggiamenti in onore della Madonna della Civita del 2012ultima modifica: 2012-07-12T11:40:00+02:00da pace2005
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