Santuario della Civita. Dieci anni fa la presentazione del Libro di Don Giovanni De Meo

Itri_Santuario_della_Civita.jpgPresentazione del Libro
“La Madonna della Civita e il Santuario della Civita”
di Don Giovanni D’Onorio De Meo (dell’Opera Don Orione)
Santuario della Civita 16 Novembre 2002 Ore 16.30
Relatore: Padre Antonio Rungi, passionista

Saluti
All’ Arcivescovo di Gaeta, mons. Pierluigi Mazzoni

(ndr. Sappiamo che mons. Mazzoni,Arcivescovo emerito dell’arcidiocesi di Gaeta non sta molto bene. Per lui la preghiera e la nostra vicinanza affettiva e sacerdotale. Coraggio Eccellenza…) Attuale arcivescovo e mons. Fabio Bernardo D’Onorio, ex-abate di Montecassino.

Ringraziamenti
A Padre Renato Santilli della Comunità Passionista della Civita e ai Passionisti (ndr: P.Renato vive nella comunità di Falvaterra ed è parroco di quella piccola comunità cristiana)
All’Autore, sac. Don Giovanni D’Onorio De Meo

Schema
Presentare un libro è far conoscere il prodotto della sapienza, dell’ intelligenza,
del cuore e della sensibilità di chi l’ha scritto, con il rischio di non essere precisi
e di non interpretare esattamente il pensiero dell’ autore e dell’ editore.

L’autore
L’ autore è don Giovanni D’ Onorio De Meo (vedi biografia dietro la prima pagina
di copertina). “La Madonna della Civita -scrive l’autore nell’introduzione a
pag.17- voglia accogliere con materna bontà questo modesto ma sincero atto di
ossequio verso di lei, affinché quanti lo leggeranno possano sempre essere
attratti dal suo materno messaggio rivolto ai Servi a Cana di Galilea: “Fate
quello che Egli vi dirà” (Gv. 2,5).

L’ Editore
L’ editore è Il Santuario della Civita. “La pubblicazione del presente volume –
scrive padre Renato Santilli, passionista, rettore del Santuario, nella Prefazione
a pagina 13- possa contribuire a creare nei numerosi devoti della Civita una
responsabile attività e presa di coscienza per una devozione alla Madonna
sempre più coerente nella sequela di Cristo. Ci auguriamo che queste pagine
spingano i lettori ad un percorso spirituale sempre più sincero e coinvolgente
verso la veneratissima Maestà della Madonna della Civita”

Il Garante dell’opera.
Il garante dell’opera è l’arcivescovo dell’Arcidiocesi di Capua, monsignor
Pierluigi Mazzoni.
“Con la speranza -scrive monsignor Mazzoni nella Presentazione a pag.8- che
la pubblicazione (di questo) volume possa fortemente contribuire ad accrescere
la devozione del nostro popolo verso la Madonna della Civita e possa suscitare
nuovo ed entusiastico interesse per la storia e le vicende del Santuario di Itri”

Il libro in sintesi: Dati e numeri
Titolo. Madonna e Santuario: due i contenuti essenziali su cui verte l’opera.
480 pagine + copertina: un lavoro impegnativo per contenuto e per la riflessione
che man mano si sviluppa.

Cinque parti:
I- Storia e Tradizione della Madonna della Civita.
II- Usanze e particolarità della Madonna della Civita.
III- Documentazione fotografica: 108 fotografie, che spaziano dal culto alla
cronaca contemporanea, distribuite secondo questo ordine: a) struttura
del santuario e vari ambienti; b) le celebrazioni e i pellegrinaggi; c) gli
stendardi e le immagini; d) le medaglie ricordo; e) i santi, i beati e i
visitatori del santuario; f) la visita del Papa, Giovanni Paolo II del 26
giugno 1989; g) gruppi e collaboratori; h) gli ex-voto; i) i passionisti e la
loro opera apostolica aI santuario; l) il culto della Civita aIl’Estero; m) le
lapidi ricordo; n) Cardinali, Vescovi ed autorità religiose aI santuario; o)
le feste.
IV- Documentazione: a) archivistica con n.32 documenti che vanno daI
1036 aI 2OOO; b) rassegna degli stampati con 52 documenti che
vanno daI 1600 aI 2OO1; c) componimenti poetici e preghiere con 19
documenti che vanno daI 1633 aI 2000.
V- Culto e devozione alla Civita.
VI- Bibliografia: 114 opere citate, per lo più riguardanti precedenti
pubblicazioni sul santuario e sulla devozione alla Madonna della Civita.

Date e notizie da ricordare
– Il primo periodo della storia di questo santuario è stato tramandato
oralmente da generazione in generazione. Dati sicuri non ne
abbiamo. La leggenda domina sui dati storici e con ciò non significa
che non abbia una validità.
– Primo documento storico risale aI 1147. E’ mons. Ernesto Jallonghi
nel 1905 a rinvenirlo, casualmente, durante i suoi studi nell’Abazia di
Montecassino.
– La prima consacrazione del Santuario risale al lunedì di Pentecoste
nel giugno 1491. Fu monsignor Francesco Patrizi, vescovo di Gaeta,
a consacrare il luogo di culto, dedicato alla Santa ed Immacolata
Vergine Maria.
– L’istituzione della festa annuale risale aI 21 luglio 1527.
– La prima incoronazione della sacra effige è datata il 21 luglio 1777,
durante l’episcopato di mons. Carlo Pergamo.
– L’inizio della costruzione del nuovo santuario, con la posa della
prima pietra, è fissato il 27 maggio 1820, durante l’episcopato di
mons. Bonomo.
– E’ datata 10 febbraio 1849 la visita aI Santuario del Papa Pio IX
(Occasione per confermare il suo proposito per la proclamazione del
dogma dell’Immacolata Concezione: 1854).
– La seconda incoronazione della prodigiosa immagine della Civita è
registrata al 21 luglio 1877, durante l’episcopato di mons. Nicola
Contieri, monaco brasiliano. (Secondo la Tradizione questi monaci
furono i primi ad abitare sulla Civita e a conservare la sacra Icona
della Vergine, scampata dalla lotta iconoclasta)

I custodi del Santuario: Quattro istituti maschili di vita consacrata (60 anni in
totale la loro presenza finora)
– I Padri dei SS.Cuori, fondati dal Beato, padre Gaetano Errico, dal
1858 aI 1860.
– Padri Giuseppini del Murialdo dal luglio 1921 aI giugno 1922.
– I Servi della Carità, fondati dal San Luigi Guanella, dal 1945 al 1985.
– I Padri Passionisti, fondati da San Paolo della Croce daI 1985 a
tutt’oggi.
Ai Passionisti era stato più volte offerta la custodia del Santuario da parte
dell’autorità regia e dalla Diocesi, ma sia nel 1805 che nel 1841 fu rifiutata, in
quanto “non conforme alI’Istituto” (Vedi lettera del 19 aprile 1841 del Superiore
Generale dei Passionisti, padre Antonio di San Giacomo, riportata nel libro,
nella sezione della documentazione, pp.297-299).
Ma la devozione dei passionisti verso la Madonna della Civita è attestata in
varie circostanze, a partire dalla storica visita di San Paolo della Croce e del suo
fratello padre Giovanni Battista del 1726. Con la fondazione della comunità
passionista di ltri, risalente al 1943 i rapporti con il Santuario della Civita si
intensificarono. Cosa che ebbe ulteriore potenziamento con l’accettazione della
Parrocchia cittadina nei primi anni del 1970 .

Uno schema interpretativo personale del libro:
a) Ricordare
b) Rileggere
c) Rinnovare.
a) Ricordare per non dimenticare (La disaffezione dei giovani verso la storia
del passato; la memoria corta dell’uomo odierno)
– la nascita, lo sviluppo, le difficoltà i successi, i travagli del Santuario.
– le persone che hanno realizzato questo “sogno millenario”;
– le persone che sono arrivati qui come visitatori, come pellegrini;
– i santi, i pontefici, i sacerdoti, la gente semplice di ogni luogo e
provenienza.

Le Parti I-II sono specifiche a tale scopo per perseguire l’obiettivo
b) Rileggere per amore alla Madonna, a questo luogo, alla cultura, alla verità.
– gli avvenimenti che hanno segnato la storia di questo santuario
nell’arco di mille anni.
– con obiettività, con serenità di valutazione, con dati alla mano, con
documenti ed ogni altra testimonianza utile alla ricostruzione della
memoria storica del santuario.

La parte V è adatta a tale scopo per raggiungere l’obiettivo.
C) Rinnovare per guardare avanti, per prendere nuovamente il largo:
– il prestigio, il culto, la devozione, le strutture, le opere e l’apostolato.
– Arcidiocesi, Passionisti, Collaboratori, pellegrini, devoti, autorità.
Un compito spetta ad ognuno, mediante la disponibilità a lasciarsi toccare da
questa presenza storica, che è anche presenza di spiritualità. I supporti sono
tanti in considerazione della molteplicità dei documenti della Chiesa sul culto
mariano con i suoi risvolti nella vita di ogni cristiano.

Considerazioni
Il sonno della ragione rende gli uomini dei veri mostri.
Il sonno della coscienza rende l’umanità una massa di indifferenti.
Bisogna evitare l’uno e l’altro rischio. Recuperare, invece, entrambi: la ragione e
la coscienza in ordine anche alla storia locale, quale insegnamento per tutti.
Un libro di storia locale e, soprattutto, un libro di carattere religioso si pone
esattamente nella scia della rivalutazione della conoscenza e della coscienza,
del sapere e dell’agire, del ripensare e del riprogettare.

Una valutazione conclusiva
Nonostante qualche limite (vedi i diversi errori tipografici), il libro è un buon
lavoro per chi ama lo studio, la storia ed è un sincero devoto della Madonna
della Civita.

Una proposta
Approfondire il ricco materiale con ulteriori ricerche e soprattutto con un progetto
multimediale (Film, Cd, opuscoli divulgativi).

La conclusione
Il libro, a mio modesto avviso, è una vera e propria mini-biblioteca del Santuario
della Civita, o meglio un “Archivio compatto” di notizie, documenti, immagini e
pubblicazioni attinenti il Santuario.
Si tratta di una fonte importante e rilevante da cui poter attingere in futuro per
sviluppare ulteriormente il discorso sul Santuario della Civita non solo da un
punto di vista storico, ma anche religioso, culturale, iconografico, devozionale.

Santuario della Civita. Dieci anni fa la presentazione del Libro di Don Giovanni De Meoultima modifica: 2012-07-12T12:25:00+02:00da pace2005
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