Miei cari fratelli e sorelle passionisti e amici della famiglia Passionista, abbiamo appena iniziato un nuovo anno nella nostra vita di fede e stiamo percorrendo il cammino dell’Avvento in preparazione alla festa di Natale. E’ un tempo significativo da viversi con grande serietà, in quanto ci aiuta ancora una volta a rinnovarci e a fare “spazio” nella nostra vita per accogliere il Salvatore del mondo: Emmanuele = DIO CON NOI. Spesso in questo tempo di avvento lo invocheremo: “O vieni,o vieni, Emmanuele” (come canta uno degli inni della liturgia delle ore in lingua inglese)– mentre attendiamo in gioiosa speranza. Quanto è facile nel nostro mondo di oggi perdere di vista il punto focale, con la commercializzazione di questo tempo sacro! Come cristiani – come coloro cioè che amano Gesù e scelgono di seguirlo – noi non siamo immuni da questa commercializzazione, ma anzi possiamo tanto facilmente esserne sedotti. Certamente, il Natale è un occasione e un evento meritevole di esser celebrato; ma che cos’è che stiamo celebrando e per che cosa ci rallegriamo? L’avvento ci permette di avere il tempo, sostenuti dalla S. Scrittura e dalla liturgia, di riflettere su questa questione e di riconcentrarci sul punto focale. Come Maria, la quale “faceva tesoro di queste cose e le meditava nel suo cuore” (Lc 2, 19), siamo chiamati ad adottare un atteggiamento contemplativo – riflettendo e guardando in profondità dentro le cose che stanno avvenendo nel nostro mondo e nelle nostre vite, e meditando ciò che questo significa alla luce di Cristo: il nostro Salvatore, il Dio-con-noi, la Luce del mondo. Naturalmente, questo atteggiamento contemplativo senza dubbio si sfida ad una conversione personale e comunitaria, che è una continua chiamata a un vivere genuinamente i valori del Regno di Dio. Noi Passionisti, riflettiamo sull’evento del Natale da un specifico punto di vista. Come Maria e Giuseppe, fissiamo lo sguardo sul bambin Gesù, interrogandoci e ponendoci forse le stesse domande dei genitori di Giovanni Battista: “Che sarà mai di questo bambino?” (Lc 1, 66). Questo mi porta a richiamare l’immagine che S. Paolo della croce conservava come un tesoro – il Bambino Gesù che giace non in una mangiatoia di paglia (come vien spesso dipinto), ma su una croce. Sappiamo che questo bambino crescerà, e sarà aiutato dai suoi genitori, per assumere la sua missione in questo mondo come nostro Salvatore, ma solo passando attraverso la via della Croce, cioè attraverso la sua Passione, Morte e Risurrezione – il Mistero Pasquale. Per noi Passionisti, come è intrinseco nella natura delle cose, questo mistero è un cammino di speranza e vita… e l’Emmanuele, il nostro Dio-con-noi lo ha compiuto. In queste settimane prima di Natale saremo tutti indaffarati nella preparazione per rendere significative ed efficaci le celebrazioni nelle nostre parrocchie, comunità e famiglie, così come è nostro dovere. Tuttavia, sentiamoci incoraggiati ad adottare un atteggiamento contemplativo, che è l’atteggiamento del vero discepolo. Su questa base saremo certi di venir arricchiti sia sul piano personale e spirituale che su quello pastorale. Mentre camminiamo insieme in questo tempo di Avvento, facciamolo con l’attitudine dell’“attendere in gioiosa speranza la venuta del nostro Salvatore Gesù Cristo”, che è il volto umano di Dio: l’Emmanuele = DIO-CON-NOI. Questo è il dono più grande in assoluto che possiamo ricevere e donare a Natale. Ringrazio tutti per la testimonianza che date come Passionisti nella vostra vita e apostolato, preparandovi ad accogliere Cristo e facendogli “spazio” nelle vostre vite. Possa Cristo regnare nel vostro cuore e possiate conoscere la sua Pace. Vi mando i miei sinceri saluti e auguro a ciascuno di voi un Natale pieno di benedizione e di pace. Vi chiedo le vostre preghiere per me e per il Consiglio Generale ora che iniziamo il nostro servizio di guida nella Congregazione.
Fraternamente,
M. R. P. Joachim Rego, cp
Superiore Generale